Sento spesso confondere il termine "pubblicità" o "comunicazione" con il marketing. Non solo la stessa cosa.
La pubblicità o promozione è solo una della 4 variabili del marketing. Assieme, sono conosciute come le 4P.
Chiarisco questa differenza anche in un video: spiego le 4P del marketing mix (prodotto, prezzo, place, promozione), il loro ampliamento nel settore dei servizi, l'evoluzione nel concetto di 4 E, con il branding.
Sono 4 minuti concisi: buona visione.
Spesso c’è confusione nell’usare i termini marketing e pubblicità.
Se sei un imprenditore o un libero professionista, il mio consiglio è di chiarire la differenza, perché non devi delegare completamente il marketing. É quindi è utile conoscerne alcuni principi. Ti parlerò della 4P del marketing e dell’evoluzione in 4E.
Dunque, se fai marketing si occupi di 4 cose: le 4P.
La prima P sta per prodotto. Analizzi se il prodotto attende a bisogni umani e sociali: si applicano così questionari, si ricercano dati nel mercato. Al prodotto devi anche trovare il nome più adatto e valutare se aggregare altri servizi.
La seconda P è il prezzo, il controvalore, l’esperienza da scambiare per avere il tuo prodotto, capire come il cliente percepisce il prezzo.
La terza P sta per place: i canali di vendita, le sensazioni legate a questi, l’eventuale trasporto. Se hai un e-commerce, il tuo place principale sará il web. Se ti occupi di fitness forse sarà una palestra.
La quarta P è la promozione, cioè la gestione della pubblicità, la comunicazione.
Ecco, abbiamo visto che la pubblicità è solo una parte del marketing. Quindi se il prodotto facesse "schifo", al creativo si potrebbe chiedere di inventare qualcosa per far vendere il prodotto. Magari farà bene il suo lavoro, ma l’insuccesso sarà dietro l’angolo. Il problema è a monte, perché non abbiamo analizzato il “marketing mix” e la sua prima P, cioè la qualità del prodotto.
Nel settore dei servizi le 4P diventano 7 variabili controllabili:
Il concetto delle 4P - a volte chiamato 4 c del marketing o “marketing mix” - oggi ha un'interessante evoluzione, per me comprensiva delle P dei servizi. L’ho letto in un libro che si chiama “Le 4E del marketing e branding”, di A. Nascimento e R. Lauterborn.
Secondo il libro, la prima responsabilità del marketing moderno è entusiasmare i funzionari. Se chi lavora nell’impresa non è entusiasmato, non trova significato nel lavoro che fa, sarà alla lunga frustrato. Sarà la peggior pubblicità. Quindi, si suggerisce di investire in corsi di formazione, comunicazione interna e azioni allineate ai valori del brand.
La seconda E è emozionare, o incantare i clienti, sia con prodotti sopra le aspettative sia con storie umane ed emozionanti legate alla marca: in altre parole, lo storytelling.
La terza E è “enrage”, cioè indispettire i concorrenti. Preoccupati quindi di fare costante monitoramento dei tuoi concorrenti, per capire immediatamente in cosa sono migliori e da questo partire, per offrire qualcosa di nuovo. Se si sentiranno irritati di questo, sarà un metro di successo del tuo marketing.
Questo libro parla di responsabilità sociale dell'impresa.
La quarta E è “enrich”, arricchire: tutti. Oggi le imprese devono creare ricchezza e non appena estrarre ricchezza dalla natura o dalla società. L'impresa moderna deve avere responsabilità e partecipazione sociale, non solo l’interesse economico verso se stessa o i suoi soci. Il concetto lo approfondisce bene il libro “marketing 3.0” di Philip Kotler, con esempi di Timberland, Ikea, The Body Shop.
É tutto. Spero di aver ispirato riflessioni per migliorare il marketing della tua impresa.