Filosofia aziendale: lo strumento strategico per far crescere l'impresa

Pubblicato: 05-08-22
Scritto da Nicola Di Grazia
Categoria: 
cartesio

La filosofia di una azienda definisce i valori etici e i princìpi che la guidano. Può comprende lo scopo dell’azienda (mission), le sue prospettive per il futuro (vision).

Filosofia aziendale e cultura aziendale sono la stessa cosa?

No. Ed è importante coglierne le differenze.

cartesio

René Descartes - Certesio

La filosofia aziendale è data in primis dal leader, dal fondatore: come fa un filosofo, un autore, che scrive  in un testo fondativo i suoi principi etici e filosofici. Questi potranno poi essere seguiti da molti, come successe a Cartesio con il suo "cogito ergo sum" (che dette vita alla concezione razionalistica e alla esaltazione delle scienze matematiche) o potranno invece non esser seguiti dalla maggioranza.

Traslato nel mondo aziendale, una filosofia aziendale può quindi, ma non necessariamente, diventare anche una cultura aziendale, una volontà collettiva che influenza come si comportano le persone quando non guardi.

In altre parole, i dipendenti dell'azienda sono i veri "proprietari" della cultura.

I fondatori sono invece i "proprietari" della filosofia.

Filosofia aziendale: simile ai 10 comandamenti

Una filosofia aziendale potrebbe assomigliare ai princìpi dei 10 comandamenti, per un fedele: sono conosciuti ma la via al "paradiso" è difficile, la loro applicazione è complicata se non è interiorizzata.

Sarà un caso ma i due fondatori di Google hanno definito la filosofia aziendale, nella specifica pagina "philosophy", proprio in 10 punti.
Eccoli:

  1. L’utente prima di tutto: il resto viene dopo
  2. È meglio fare una cosa, ma farla in modo impeccabile
  3. Veloce è meglio di lento
  4. La democrazia sul Web funziona
  5. Le informazioni devono essere accessibili ovunque
  6. È possibile guadagnare senza fare del male a nessuno
  7. Ci sono sempre più informazioni di quante si possano immaginare
  8. La necessità di informazioni oltrepassa ogni confine
  9. Si può essere seri anche senza giacca e cravatta
  10. Eccellere non basta.

Il cammino per creare una efficace filosofia aziendale potrebbe essere diviso in 3 tappe:
- definire la filosofia aziendale,
- comunicarla in maniera semplice (in pochi punti),
- metterla in pratica con coerenza e costanza, fino a che non entri nella cultura del gruppo.

1) Filosofia aziendale: definirla a partire dal fondatore

I 10 "comandamenti" di Google sono stati scritti all'inizio, per mano dei fondatori: i princìpi nella filosofia di un'azienda devono provenire, lo ripeto per chiarezza, dal fondatore o CEO.

Ad esempio, se hai un socio fondatore che è ostinato, molto ambizioso, ha incapacità a rilassarsi e ha un grande senso di urgenza, suonerà molto strano avere dei princìpi aziendali di "armonia" e "equilibrio".

Dal fondatore o proprietario dell'azienda, si dovrebbero estrapolare i valori etici. In questo precorso, faciliterà il workshop "Find your why" o il fare delle domande al titolare, come:

  1. Vuoi mantenere buoni rapporti con i competitor o li ritieni dei "nemici"?
  2. Ha più importanza il cliente interno (il tuo impiegato) o il cliente esterno?
  3. Attribuisci più rilevanza alla lealtà o alle competenze?
  4. Conta di più la felicità dei dipendenti o minimizzare i costi?
zappos

Tony Hsieh

Due esempi di CEO le cui filosofie pervadono i prodotti e le strategie delle loro aziende sono Steve Jobs e Tony Hsieh.
Il CEO di Apple era noto per il suo stile di micro gestione e questa necessità di controllare ogni dettaglio si manifesta all'esterno, per esempio, nel rigido controllo sull'App Store.

Di altro avviso era Tony Hsieh, ex amministratore delegato dell’azienda Zappos, dove hanno abolito i ruoli gerarchici e hanno dei team auto-organizzati. Come spiegato nel libro "Delivering Happiness: A Path to Profits, Passion, and Purpose", in Zappos sono agli antipodi della micro gestione. E questo aspetto si è riverberato sull'assistenza ai clienti, che è diventata eccezionale.

Anche se il fondatore un giorno non sarà più in carica, il suo spirito, la sua filosofia, ha grandi possibilità di restare quando è diventato cultura.

Ne sono un esempio le agenzie di pubblicità Ogilvy: il suo fondatore è definito il padre della pubblicità ed era un distinto signore inglese. Scrisse anche un libro "Confession of an advertising man" in cui indicò i criteri per cui si veniva assunti nella sua agenzia. Ed oggi questi criteri e questo spirito elegante di comunicare distingue le agenzie Ogylvy nel mondo ed è diventato cultura interna.

2) Filosofia aziendale: comunichiamola semplice

Affinché una filosofia sia realmente attuabile, dovrebbe essere riassunta in una frase succinta, semplice, che qualsiasi dipendente può tenere a mente quando si trova a un bivio decisionale.

Come i grandi filosofi: "Io so di non sapere", diceva Socrate. Ci invita ancora oggi alla conoscenza e a non saziarsi del sapere. O come Gesù di Nazareth riassunte i 10 comandamenti in "Ama il prossimo tuo come te stesso."

E così Patagonia richiama la sua filosofia in 3 frasi: "Creare il miglior prodotto. Non causare danni non necessari. Usare gli affari per ispirare e accrescere le soluzioni alla questione ambientale".

Ma per una azienda medio-grande uno slogan non è certo sufficiente: la filosofia va anche codificata per punti o in un codice etico, un documento che orienta politiche aziendali, l'organizzazione interna,  l'assistenza al cliente e altri comportamenti da tenere in pubblico e con i fornitori. Un esempio, è questo codice etico di Esselunga (10 pagine).

3) Filosofia aziendale: come metterla in pratica

Si può mettere in pratica una filosofia aziendale con varie opportunità. Ne elenco 3.

Assumere persone che corrispondano alla filosofia

Comprensibilmente, molte aziende non pensano alla loro filosofia aziendale finché non iniziano a fare assunzioni.

Alcuni esperti di Risorse Umane suggeriscono che la filosofia diventi essenziale quando il numero dei dipendenti inizia a crescere, in maniera considerevole. "Nelle piccole aziende, l'identità è condivisa come in un bar, in cui le persone parlano, si incrociano e si vedono quotidianamente. Questa identità non ha bisogno di essere codificata e diffusa, è vissuta", afferma l'esperto Ulrich.

"Creare una dichiarazione di filosofia, o un codice etico, diventa utile quando le persone  non si incontrano più nel "bar", come può accadere nelle aziende più grandi".

Se si assume solo sulla base delle competenze, senza considerare la filosofia aziendale, avremo un dipendente capace. Ma che non lotta per una causa superiore e darà qualcosa in più, probabilmente, solo con un maggior stipendio.

Al centro di riunioni e formazione

Anche quando il titolare si incontra con tutti i tuoi dipendenti, non basta parlare di traguardi raggiunti o di problemi da risolvere. Perché una cultura puramente ingegneristica, tecnologia ed economica non è più sufficiente per garantire la sopravvivenza di una impresa.

I dipendenti devono essere valutati, ad esempio, per il modo in cui - recenti successi o battute d'arresto - si sposano alla filosofia aziendale, premiando i dipendenti per un comportamento allineato ai valori. Se non sono fatte queste cose, i dipendenti capiranno che quello che è più importante, per il titolare e per l'azienda, sono i profitti.

Anche un incontro di formazione all'anno, dedicato all'applicazione della filosofia aziendale ai processi dell'azienda, dovrebbe essere pianificato per tutti i dipendenti, dai venditori ai segretari.

Chief philosophy officer

Spesso il management è soffocato dalle gestione di processi, fornitori, risoluzione di magagne e riunioni, per occuparsi di filosofia aziendale.

E allora potrebbe essere utile inserire un consulente di marketing interno o un chief philosophy officer (nella Silicon Valley, dal 2018, reclutano dei laureati in filosofia come manager o consulenti esterni), per cogliere maggiori occasioni di applicazione della filosofia aziendale e di crescita.

Così, un fedele con i suoi 10 comandamenti sarà più ispirato, a ragionarci e a cercare di correggersi, qualora abbia un padre spirituale di riferimento: un consulente o manager filosofico, insomma, aiuta a passare ai fatti in azienda.

Faccio un esempio reale per l'Italia: anni fa, per un'azienda che aiutammo nella creazione della brand identity, fu individuata la serenità familiare, come uno dei valori della mission. E quando un'impiegata chiese di cambiare orario ed uscire 30 minuti prima dall'ufficio  (da recuperare in altro momento) per poter prendere il figlio all'asilo tutti i giorni, suggerimmo al titolare dell'azienda che la risposta affermativa poteva venire, per coerenza, dalla filosofia aziendale. Seguirono così i fatti.

Alcuni vantaggi della filosofia aziendale

In chiusura, rivediamo i vantaggi di una filosofia aziendale, emersi lungo l'articolo.

Come diceva Roy Disney, nipote del celebre Walt ed ex dirigente dell’omonimo marchio: “quando i valori sono chiari, le decisioni sono semplici.” Quindi, una filosofia aziendale rende più facile prendere le decisioni per la dirigenza.

La filosofia aziendale contribuisce a creare la cultura del brand.
Avere una filosofia è infatti il primo passo per arrivare ad avere una cultura collettiva. Sulla cultura aziendale, cito le parole di Sergio Marchionne: Quello che ho imparato da tutte le esperienze di amministratore delegato negli ultimi dieci anni è che la cultura aziendale non è solo un elemento della partita, ma è la partita stessa. Le organizzazioni, in sintesi, non sono null’altro che l’insieme della volontà collettiva e delle aspirazioni delle persone coinvolte. 

Infine, i vantaggi della filosofia aziendale si ripercuotono nell'attrarre talenti e nel trattenere i talenti cresciuti.

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